La Struttura della Distribuzione Intermedia

Sono censiti e autorizzati, a livello nazionale, circa 160 siti logistici afferenti alla Distribuzione Intermedia. Questi operatori, detti anche “full-line wholesalers”, garantiscono il pieno assortimento di farmaci: devono cioè detenere almeno il 90% dei farmaci di classe A (rimborsati dal SSN). 

Ognuna delle oltre 19.000 farmacie italiane viene servita da 1 a 4 volte al giorno dal Distributore di riferimento. Quotidianamente, la Distribuzione Intermedia garantisce in media 90.000 consegne in farmacia, con oltre 6.000 mezzi coinvolti sul territorio.

Il settore, con circa 17.000 addetti, tra dipendenti e lavoratori dell’indotto, rappresenta un’importante opportunità occupazionale nell’ambito del sistema sanitario e farmaceutico italiano. A seguito di alcuni interventi di politica sanitaria e di conseguenti pressioni economiche sul settore, si sono avviati processi di concentrazione e fusione tra le imprese distributrici, in maniera analoga a quanto sta avvenendo in altri Paesi europei. Oggi il mercato è popolato da imprese multinazionali e da aziende imprenditoriali nazionali e regionali, tutte connotate da altissimi livelli di professionalità.

A livello europeo operano oltre 750 full-line wholesalers che occupano più di 140.000 addetti e riforniscono circa 180.000 punti di dispensazione del farmaco. Si calcola che ogni anno siano distribuiti 15 miliardi di confezioni di medicinali in Europa.  

 

 

La sostenibilità della Distribuzione farmaceutica in Italia


Nel corso degli anni, alcuni interventi di controllo della spesa pubblica hanno inciso anche sul servizio di distribuzione dei farmaci, riducendo drasticamente le quote spettanti ai Distributori Intermedi per la fornitura dei medicinali di classe A (cioè quelli rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale). La revisione del sistema, lungamente attesa, non è mai stata avviata. 

I Distributori si trovano così nella condizione di fornire medicinali di classe A, rispettando un obbligo di servizio pubblico, in condizioni anti-economiche. 

La situazione non è sostenibile.

  • ADF è attivamente impegnata per superare questa distorsione normativa e richiama i principi della Costituzione italiana secondo i quali occorre lasciare al privato operatore economico la libertà di investimento al fine di aspirare a conseguire un ragionevole margine di utili. 
  • ADF sollecita quindi i Decisori pubblici e le Istituzioni a disporre interventi e strumenti compensativi in favore degli operatori del settore per garantire la piena sostenibilità della Distribuzione dei farmaci in Italia e mettere in sicurezza il Servizio Sanitario Nazionale.
  • ADF, richiamando i principi sanciti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Healthy, prosperous lives for all: the European Health Equity Status Report – WHO) ritiene che gli investimenti sulla salute non siano meri costi ma fattori di promozione del benessere economico e della coesione sociale.